Epicentro in mare non lontano dalla costa,
la gente cerca rifugio nei punti più alti in attesa che
l'allerta tsunami rientri, paura anche in Giappone
Un violentissimo terremoto di Mw 8.3 ha colpito il Cile quando erano le 19:54 (00:54 in Italia). L'epicentro è stato registrato in mare al largo di Illapel nella zona centrale del paese, circa 170 Km a Nord di Santiago.
Le notizie giungono ancora frammentarie ma si temono danni e vittime.
Le stime indicano una probabilità del 41% per un numero di 100 vittime e 20% per un numero di 1.000.
È stata lanciata l'allerta tsunami e già alcune zone costiere sono state raggiunte dall'acqua. Nell'immagine successiva la città di Concòn con le strade allagate.
La gente si è riversata nei punti più alti delle città in attesa che l'allerta tsunami rientri
In questa cartina il propagarsi delle onde nel Pacifico e i tempi attesi.
Non sono previste onde molto alte ma in Giappone, dove il ricordo di quanto accaduto quattro anni fa è ancora vivo, si teme per nuovi danni.
Il terremoto è stato causato dalla Placca di Nazca, una delle più pericolose al mondo, che muovendosi verso Est si scontra e scivola sotto la Placca Sudamericana.
Il movimento della Placca è confermato dal meccanismo focale elaborato dall’USGS americano che vediamo nell’immagine successiva. Numerosissime le repliche di magnitudo superiore a 6.0
Queste sono invece le tracce sismografiche registrate da alcune stazioni italiane dove le prime onde sono arrivate circa 15 minuti dopo l'inizio del terremoto.
Le onde superficiali sono giunte in Italia circa un'ora dopo e al momento in cui scriviamo, circa 4 ore dopo, le onde stanno ancora attraversando l'intero globo.
Naturalmente con l'allontanarsi dalla zona epicentrale le onde prendono una forma sempre più lunga e meno ampia e pertanto possono essere registrate solo dagli strumenti. Sul posto, invece, il sisma è stato avvertito in una vastissima area del Cile e dell’Argentina come si evince dalla ShakeMap qui di seguito
Infine le cartine con i dettagli parametrici e le coordinate epicentrali.