È notte fonda, è lunedì e molti sono ancora svegli
per la paura delle due precedenti scosse.
L'epicentro del terremoto del 6 aprile 2009 di Mw 6.3 delle ore 03:32
Alle ore 03:32 una violenta scossa si scatenò sulla città di L'Aquila. Questa volta l'epicentro fu localizzato molto più vicino al centro abitato e la sua profondità ipocentrale fu individuata a 8,3 Km.
In una ventina di secondi crollò il centro storico, crollarono palazzi di costruzione più recente, crollarono palazzine intere, altre vennero piegate e alcune, pur rimanendo intere, crollarono sui piani più bassi.
Danni gravi furono registrati a decine di chilometri di distanza e la scossa fu avvertita in una vastissima area del centro Italia da Napoli a Roma, da Foggia ad Ancona e in tante altre città.
Alle prime luci dell'alba ci si rese conto del disastro e iniziò subito il conto delle vittime che alla fine risultarono 309.
Nelle 24 ore successive si contarono complessivamente 865 terremoti di cui ben 727 maggiori di magnitudo 2.0
84 le scosse maggiori di magnitudo 3.0 di cui 9 maggiori di magnitudo 4.0
Infine una scossa maggiore di magnitudo 5.0 e una maggiore di magnitudo 6.0... una giornata davvero drammatica.
Ancora oggi, a sei anni di distanza, il centro storico è chiuso e la ricostruzione stenta a partire mentre nella periferia i lavori di abbattimento e ricostruzione stanno avanzando più velocemente.
Anche i terremoti ogni tanto si fanno sentire e se la speranza è quella che tutto sia finito non si può dire altrettanto dal punto di vista scientifico che invece conferma l'altissima pericolosità del territorio.
Nelle successive immagini: Il Palazzo del Governo diventato immagine simbolo, e le scosse registrate nella sola giornata del 6 aprile 2009