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Il mese di giugno era iniziato con una bassissima

attività sismica ripresa a fine mese e recuperata

durante il mese di luglio

 

 

di Leonardo Nicolì

Dopo il "rallentamento" sismico registrato nei primi 20 giorni del mese di giugno l'attività in Italia ha avuto una ripresa  riportando il mese di luglio vicino alla media.

Complessivamente sono stati registrati 1.424 terremoti di cui 1.268 fino a magnitudo 1.9
146 sono quelli fra magnitudo 2.0 e 2.9 e 10 quelli fra 3.0 e 3.9. 

La zona maggiormente interessata è ancora quella dell’Appennino Umbro-Marchigiano ma diversi eventi sismici sono stati registrati nella zona garganica, nel sulmonese, Appennino Tosco-Emiliano e diversi epicentri localizzati sulla Catena Alpina in modo particolare nel Nord-Est della Penisola.
Non sono mancati i soliti terremoti di subduzione sulla costa occidentale della Calabria causati dall’inabissamento della Placca Africana.

Particolare attenzione è rivolta nel sulmonese (bassa provincia di L'Aquila) dove da alcuni mesi si registrano una serie di terremoti fra Sulmona e Roccaraso in coincidenza con la faglia di Pizzalto, silente da diversi decenni. La magnitudo massima registrata è di 2.8 e l’attività risulta poco costante con giorni di silenzio e giorni con attività a carattere strumentale.

I primi giorni di agosto hanno riservato alcuni eventi importanti fra i quali ricordiamo il sisma di M 3.7 registrato nella zona Nord del Lago di Garda con epicentro nei pressi di Ledro (TN) e il terremoto di Mw 4.0 con epicentro a Parenti (CS) che ha destato preoccupazione fra gli abitanti della Calabria centrale.

Anche in questa occasione è interessante notare la classica proporzione 1/10 fra gli accadimenti di grado diverso ma purtroppo si nota anche un discreto ritardo in termini proporzionali per un evento maggiore di M 5.0 di cui l’ultimo risale al 29 dicembre 2013 (San Potito Sannitico - CE) mentre fino ad oggi, partendo appunto da quest’ultimo, sono stati registrati ben 25 terremoti fra M 4.0 e 4.7

 

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