Su questo terremoto si è letto di tutto e di più, che si è trattato di un evento insolito, che non accadeva da vent'anni, percependo un messaggio distorto sia dal punto di vista informativo ma soprattutto da quello preventivo.
I messaggi, così come passati sul web, sono molto pericolosi in quanto generano importanti fraintendimenti. In effetti il termine “insolito” lascia credere che si tratti di un evento del tutto straordinario che normalmente non “dovrebbe” accadere. Inoltre non è neppure vero che l'ultimo terremoto registrato nella zona di Milano risalga a venti anni fa.
Come possiamo vedere nella cartina qui sopra, dal 2002 ad oggi sono almeno 4 i terremoti significativi fra i quali spicca quello del 5 ottobre 2002 di M 3.0 ad una profondità più superficiale, con rilascio di energia almeno 9 volte superiore rispetto a quello odierno, che fu percepito nel capoluogo lombardo. I terremoti in quest’area sono sicuramente rari ma certamente non insoliti.
Dal punto di vista della pericolosità sismica la zona di Milano è sicuramente bassa ma questo termine viene frainteso da molti. Il livello di pericolosità, infatti, non indica un valore massimo di magnitudo, non ci dice che un terremoto di 6 o 7 gradi Richter non possa accadere ma ci dice che la probabilità di forte accadimento è molto bassa oltre al fatto che l’area non è soggetta a frequenti terremoti.
Parlare quindi di “insolito terremoto” può generare apprensione nei cittadini che si sentiranno autorizzati a pensare che “il terremoto è insolito perché la zona non è sismica”.
Per chiarire ulteriormente questo aspetto è bene ricordare che il 22 e il 24 marzo 2006, poco a Sud di Cagliari (Sardegna), furono registrati due terremoti rispettivamente di M 3.4 e M 4.1 nonostante in molti siano ancora oggi convinti che sull’isola i terremoti non avvengano.
Di seguito la Carta della Pericolosità Sismica della Lombardia datata 28 aprile 2006