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La rete è senza controllo e chiunque può

scrivere ciò che crede, anche strafalcioni come

quelli che abbiamo letto. Ma in molti ci credono.

  

 

Un fantomatico sito, di cui non vi faccio il nome onde evitare quella che oggi viene chiamata “viralizzazione”, ha preannunciato l’arrivo di un violentissimo terremoto in Italia.

Partiamo dall’inizio
I dati sarebbero stati estrapolati da un’altrettanto fantomatico Ente il cui nome è INTMT “Istituto Nazionale di Terremoti e Movimento Terra”, ma in realtà intendevano l’INGV, ossia l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che attraverso due algoritmi avrebbero ottenuto la certezza che entro il prossimo 10 giugno l’Italia sarà colpita da uno dei terremoti più violenti mai registrati nella storia della nostra Terra, magnitudo 9.0.

Tutto ciò grazie anche ad una serie di scosse “precorritrici”, di cui non conosciamo il significato del termine, che fornirebbero tali certezze.

L’articolo, per fortuna, risulta oggi cancellato dal sito ma nel frattempo in centinaia hanno condiviso il link a dimostrazione di quanto noi italiani siamo dei cattivi utilizzatori dei social network e ci rendiamo complici, senza pensarci troppo, di atti di pura violenza e terrorismo mediatico.

Anche la condivisione a scopo informativo o per dichiarare sul proprio profilo sociale che si tratta di bufala significa viralizzare la notizia.
Vi invito a non condividere mai tali notizie e se proprio avete bisogno di ulteriori certezze inviate l’articolo via e-mail a un esperto.

Dallo stesso sito oggi una nuova notizia, il “ritorno degli Alieni”.
...e noi li aspettiamo!

 

La previsione deterministica è ancora lontana
Parlando di cose serie è bene ricordare che la previsione dei terremoti è uno dei più grandi obiettivi del mondo scientifico e di ricerche ce ne sono davvero molte in tutto il mondo con diverse tecniche.

Allo stato attuale non esiste alcun modello in grado di poter prevedere l’arrivo di un terremoto a breve termine in un’area circoscritta ma, grazie alla conoscenza del territorio e la sua relativa pericolosità sismica, oggi sappiamo quali siano le zone a maggior rischio, che potrebbero quindi essere colpite in un prossimo futuro, e conosciamo anche la vulnerabilità del territorio.

Sappiamo anche quali potrebbero essere gli ipotetici scenari in caso di forte calamità ma non è possibile sapere né dove né quando questa accadrà.

Alcuni giorni fa abbiamo pubblicato questo articolo che propone uno scenario apocalittico in caso di forte terremoto di magnitudo 7.5. Per scrivere il nostro racconto abbiamo scelto una cittadina a caso della regione Abruzzo, situata in zona ad altissima pericolosità sismica. Tale scenario farà comprendere che gli effetti di un simile terremoto sarebbero catastrofici anche al di fuori della regione.

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Anche l’INGV sta lavorando a tale scopo ed è di queste ore l’annuncio di un nuovo progetto di ricerca per studiare i fenomeni che precedono i grandi terremoti attraverso lo spazio.
Progetto denominato “Swarm for earthquake study” (SAFE) per studiare, sulla base dei dati rilevati da satellite e da terra, cosa avviene durante la fase che precede i grandi eventi sismici e individuare eventuali segnali elettromagnetici dallo spazio. Coordinato dall’INGV, SAFE è stato finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (qui il testo completo)

La nostra Associazione iAReSP
Anche noi stiamo lavorando allo stesso scopo ma lo facciamo su territori molto più piccoli e circoscritti in specifiche aree.
Il nostro principale obiettivo è anzitutto la rilevazione sismica territoriale attraverso un alto numero di strumenti che possano garantire la registrazione e la precisa localizzazione di tutti i parametri di eventi sismici anche di magnitudo prossima allo 0, per comprendere e rilevare ogni più piccolo movimento che interessa le faglie sottoposte a controllo.
Ogni stazione è dotata di un Radonometro per la misurazione delle emissioni del gas Radon, antenna per il rilevamento dei campi elettromagnetici, telecamera ad ottica vibrazionale con metodologia  TRV (Telecamera a Risonanza Variabile), centrale meteo per la raccolta di dati meteorologici.
Abbiamo inoltre realizzato uno specifico software, denominato “AAD”, che è in grado di rilevare autonomamente andamenti anomali nelle emissioni del Radon. Lo scopo principale è quello di identificare e determinare un’eventuale correlazione fra anomalia e successivo evento sismico e la sua ripetibilità anche per i successivi terremoti.
Questi sono i nostri progetti avviati: Tellus Project e Fenice Project

Leonardo Nicolì
Direttore Associazione iAReSP

 

 

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