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Il Nord-Est italiano è già stato colpito diverse volte da

violenti terremoti. L'ultimo risale al 1976 (M 6.5) ma vanno

ricordati anche quelli del 1936, 1873, 1794, 1511 e 1348

 

Come si evince dalla Carta della Pericolosità Sismica dell'INGV (ordinanza PCM del 28 aprile 2006) il territorio del Nord-Est risulta ad elevata pericolosità sismica e in passato è già stato stravolto da diversi terremoti molto violenti.
In ordine temporale nel 1976 (M 6.5) con epicentro nel gemonese (UD), 1936 (M 6.1) e 1873 (M 6.5) con epicentri nel bellunese poco a Sud di Longarone, 1794 (M 6.0) nel pordenonese nei pressi di Tramonti di Sopra, 1511 (M 7.0) nella zona di Faedis (UD) al confine con la Slovenia e 1348 (M 7.0) con epicentro al confine con l'Austria poco a Nord di Tarvisio (UD). 

 

La stella indica l'ultimo terremoto di M 2.1 del 07/09/2015 con epicentro fra Ampezzo e Forni di Sopra
Fonte: http://webservices2.rm.ingv.it/webservices/ingv_ws_map/data/2015-09-07/valentino.lauciani_at_ingv.it/257519/257519-History.png

 

Dall'inizio del 2014 ad oggi (8 settembre 2015) i terremoti registrati in un'area con raggio 100 Km da Tolmezzo (UD) sono complessivamente 214 la maggior parte dei quali (137) a carattere strumentale.

Nel successivo video 3D (QuickTime) potrete vedere:
137 terremoti di magnitudo compresa fino a 1.9 in colore bianco
51 terremoti di magnitudo compresa fra 2.0 e 2.4 in colore fucsia
17 terremoti di magnitudo compresa fra 2.5 e 2.9 in colore verde
4 terremoti fra magnitudo 3.0 e 3.4 in colore blu
3 terremoti di magnitudo fra 3.5 e 3.9 in colore giallo
2 terremoti rispettivamente di M 4.2 e 4.3 in colore rosso.

Il cubo grande di colore giallo indica le seguenti coordinate geografiche:
Latitudine da 45.40 a 47.40, Longitudine da 12.00 a 14.00 per un lato di circa 160 Km mentre la profondità è di 100 Km onde evitare di schiacciare troppo le immagini ipocentrali dei sismi.

I cubi più piccoli rappresentano:
giallo Tolmezzo, rosso Udine, celeste Forni di Sopra

39 anni fa, più o meno in questo periodo, prendeva inizio la seconda sequenza sismica con apice il 15 settembre con due terremoti registrati alle 05:15 di M 6.0 e 11:21 di M 5.9 che finirono di distruggere ciò che non era crollato nel più forte terremoto di M 6.5 accaduto solo quattro mesi prima ed esattamente la sera del 6 maggio 1976.

L'area, purtroppo, è destinata ad essere colpita ancora in un prossimo futuro ma allo stato attuale la scienza non può ancora aiutarci fornendo una data e un luogo preciso perciò dobbiamo basarci sui dati statistici e sulla carta della Pericolosità Sismica che forniscono un dato sufficientemente certo relativo alla possibilità di accadimento con probabilità del 10% entro i prossimi 50 anni dal momento in cui la carta è stata redatta (2006).

Anche l'intensa attività di registrazione delle scosse, degli sciami e delle sequenze non può aiutarci in modo significativo in quanto, in Italia, nel circa 80/90% dei casi gli sciami registrati non sono stati seguiti da un violento terremoto.

La ricerca deve però andare avanti e diversi studi nel mondo sono alla ricerca di segnali precursori che possano aiutare a comprendere i meccanismi che generano i terremoti con la speranza di trovare una precisa condizione che possa far formulare una altrettanto precisa previsione.

Il terremoto si può però già prevenire attraverso una giusta Legislazione, una corretta edilizia antisismica, intensa informazione alla cittadinanza per creare la cultura sul terremoto, quasi assente fino ad oggi, e infine la ricerca scientifica per aumentare la conoscenza di uno dei rami più belli e nascosti della scienza.

Potete consultare l'elenco dei terremoti storici dall'anno mille cliccando qui

In quest'ultima immagine gli epicentri dal 2014 ad oggi che disegnano perfettamente la Catena Alpina Orientale

 

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