La gente comune si interessa a quanto accaduto, guarda i telegiornali, consulta i siti web in cerca di notizie drammatiche e video sensazionali piuttosto che comprendere ciò che è veramente accaduto e ciò che potrebbe accadere sotto i nostri piedi, magari il giorno stesso.
Nel popolo italiano regna l’incosapevolezza che il nostro territorio sia già stato colpito e distrutto centinaia di volte perciò dopo le prime 24 ore le notizie che arrivano dal nuovo territorio sconvolto cominciano quasi ad infastidirci.
Dopo 10 giorni ormai nessuno se ne ricorda più e la vita continua regolarmente come se nulla fosse successo.
Purtroppo i terremoti fanno parte della vita della Terra e continueranno a farci tremare di tanto in tanto. A volte con piccoli terremoti a volte con terremoti più potenti e distruttivi.
In Italia si registrano circa 40 piccoli terremoti ogni giorno ma mediamente una volta al mese si registra un terremoto un poi più forte come quello di alcuni giorni fa a Faenza. Circa mediamente ogni 4 anni un terremoto di magnitudo 5.5, ben oltre la soglia del danno, colpisce una delle nostre regioni. Ogni 10 anni un terremoto di magnitudo 6.0 e ogni 40 di magnitudo 6.5. Gli ultimi terremoti maggiori di magnitudo 7.0 risalgono al secolo scorso escludendo quello dell’irpinia del 1980 che per un solo decimo di grado non ha raggiunto tale potenza.
I nostri siti vengono visitati ogni giorno da migliaia di persone ed è stupefacente la perfetta proporzione fra visite giornaliere e magnitudo massima registrata. Ciò significa che l'interesse al fenomeno terremoto è direttamente proporzionale alla magnitudo.
Ovviamente non c'è nulla di illogico in questo comportamento se non fosse che la stessa cosa vale anche per i nostri amministratori che invece dovrebbero guadagnare tempo per preoccuparsi di organizzare i piani di evacuazione, che pochi comuni hanno, e mettere in moto sin da subito tutte le strategie di prevenzione.
Non vogliamo certo fare gli allarmisti ma è importante rendersi conto che un nuovo forte terremoto tornerà quanto prima a colpire la nostra penisola.
Se vogliamo far finta che non sia così facciamolo pure ma con la consapevolezza che si tratta di un atto di vigliaccheria nei confronti della natura che, purtroppo, non ha mezze misure.
Ieri è capitato all’Emilia, l’altro ieri a L’Aquila e prima ancora al Molise, all’Umbria, all’Irpinia, al Friuli, al Belice, alla Calabria, alla Sicilia, insomma, quasi tutte le regioni sono state soggette a forti terremoti.
Non dobbiamo certo strapparci i capelli ma sarebbe sufficiente, per cominciare, mettere in atto alcune principali strategie per sensibilizzare maggiormente la popolazione e rendere le cose più facili in caso di terremoto.
Ad esempio in California esistono specifiche cartellonistiche stradali che indicano le aree di emergenza e nelle porte delle stanze d’albergo, oltre alle classiche vie di fuga in caso di incendio ci sono anche le istruzioni in caso di terremoto.
Purtroppo, per molti di coloro che stanno leggendo questo articolo, il terremoto è ancora un tabù e quindi il discorso sarà più facile rimandarlo al prossimo evento catastrofico di cui non possiamo sapere quando e dove accadrà ma solo che CERTAMENTE ACCADRÀ.
Parlare e comprendere cos’è un terremoto vi aiuterà a viverlo meglio e a responsabilizzarvi.