La stazione multidisciplinare iAReSP-Tellus Project di Pizzoli dista circa 30 Km dal fuoco epicentrale della scossa principale del 24 agosto (clicca sull'immagine sotto per ingrandire) ma si trova su una struttura sismogenetica diversa seppure vicina alla faglia che ha prodotto il grande terremoto.
La stazione dispone di un radonometro con camera ionizzante che rileva i decadimenti Alfa del radon222 e successivamente contati grazie ad una scheda di acquisizione. I decadimenti vengono misurati in tempo reale e mediati ogni 10 minuti. Grazie a questa misurazione siamo in grado di conoscere le emissione del gas radon e verificarne gli andamenti attimo per attimo in un raggio molto ristretto, attorno alla stazione, di circa 10 Km
Quello che vi mostriamo è il grafico dal giorno 8 agosto al 3 settembre 2016 (in alto - clicca sull'immagine per ingrandire il grafico) il quale sarà oggetto di studio per verificare se le due evidenti anomalie (A prima, B dopo il terremoto) si correlano direttamente con il terremoto stesso (linea rossa).
Fra le varie ipotesi si potrebbe pensare che la struttura che ha generato il terremoto abbia iniziato alcuni giorni prima con la fase di rottura disturbando anche la faglia di Pizzoli generando un incremento dell'attività gassosa. A terremoto avvenuto la stazione si è spenta per mancanza di energia elettrica ed è stata riaccesa nelle prime ore del pomeriggio. Alla riaccensione i valori del radon sono risultati molto alti a causa, con ogni probabilità, delle fortissime sollecitazioni sulla faglia di Pizzoli dovute al passaggio delle onde sismiche sia della scossa principale che delle forti immediate repliche.
Risulta evidente la grande importanza nel realizzare una rete di rilevamento con stazioni molto vicine fra loro, come indicato e previsto dal nostro Tellus Project, con lo scopo di monitorare il territorio da diversi punti ed ottenere conferme o smentite di anomalie che potrebbero o meno risultare tali.
Grazie all'Amministrazione del comune di Cagnano Amiterno stiamo predisponendo l'apertura della seconda stazione e ci auguriamo possano arrivare notizie propositive anche dai comuni di Montereale e Campotosto grazie ai quali potremmo monitorare una delle aree più pericolose d'Italia.