Furono gravemente colpiti anche molti altri comuni più distanti dalla zona epicentrale come la città di Napoli che subì diversi danni e crolli. A Balvano (PZ) crollò la chiesa di Santa Maria Assunta che provocò la morte di 77 persone fra cui decine e decine di bambini.
Le provincie interessate dal sisma furono otto (Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Napoli, Potenza, Salerno e Foggia) e il 74% dei comuni (506 su 679) risultarono danneggiati.
Complessivamente furono 280.000 gli sfollati, 8.850 i feriti e 2.914 le vittime.
Di seguito il Docufilm realizzato da Stylemagno
Nota dell'INGV:
Questo evento sismico è stato studiato in dettaglio utilizzando tutti i dati disponibili che hanno permesso di conoscere le caratteristiche fisiche e geometriche delle faglie responsabili.
Il terremoto dell’Irpinia del 1980 è stato caratterizzato da tre distinti fenomeni di rottura lungo differenti segmenti di faglia succedutisi in circa 40 secondi.
La rottura si è propagata dall’ipocentro interessando segmenti di faglia lungo i Monti Marzano, Carpineta e Cervialto.
Dopo circa 20 secondi la rottura si è propagata verso SE in direzione della Piana di San Gregorio.
L’ultimo segmento di faglia ad essere stato interessato dal processo di rottura, dopo 40 secondi, è localizzato a NE del primo segmento.
Nelle immagini a seguire:
la distruzione di Teora e Castelnuovo di Conza, Il sismogramma, i dettagli epicentrali, la ShakeMap dell'USGS,