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Si scava ancora a mani nude fra le macerie

2 vittime fra gli italiani e 5 dispersi

Continua a salire il numero delle vittime e dei feriti

 

 

Ancora assenti o difficili i soccorsi nel Nepal martoriato dalla violentissima scossa di magnitudo 7.8 di sabato scorso e da tutte le successive repliche.

Dal Monte Everest le notizie arrivano ancora frammentarie e non è chiaro il numero delle vittime fra gli alpinisti presenti nei campi base travolti dalle valanghe scatenate dal sisma.
Due italiani sono stati travolti dalla frana perdendo la vita, sembra certo il ritrovamento dei corpi. Altri 5 connazionali risultano dispersi.

Nelle città colpite dal sisma le vittime sono quasi 4.000 e i feriti sono saliti a 7.000 mentre si continua a scavare a mani nude nella speranza di salvare ancora altre persone sepolte dalle macerie.

Interi villaggi sono stati rasi al suolo e ancora non raggiunti dai soccorsi e per questo il numero delle vittime sarà destinato ancora a salire.

Continua la sequenza di scosse di assestamento e sono numerose quelle maggiori di magnitudo 4.5

Gli epicentri sono ora localizzati più ad Est e la sequenza è destinata a durare ancora per diverse settimane.

Il terremoto è avvenuto in uno dei punti a maggiore stress della crosta terrestre. La Placca Indiana, infatti, si sposta alla incredibile velocità di oltre 4 centimetri l’anno verso Nord, sprofondando sotto la Placca Eurasiatica, e i risultati di questo effetto, che dura da milioni di anni, è la nascita e la continua crescita della Catena Himalayana che ospita le vette più alte del pianeta.
La sequenza sismica è localizzata in prossimità del monte più alto della Terra, l’Everest, la cui cima si trova a 8.848 metri s.l.m. ed è circondato da altre numerose cime superiori agli 8.000 metri.

 

 

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