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Alle ore 03:36 del 24 agosto 2016 il centro Italia è stato 

colpito da una forte scossa di terremoto di Mw 6.0 che ha

distrutto Amatrice e provocato la morte di 295 persone

 

Il terremoto che ha colpito Amatrice ha sprigionato energia pari alla detonazione di circa 1.000.000.000 di Kg di Tritolo ed ha prodotto una sequenza sismica di circa 5.000 repliche nei primi 10 giorni. Nonostante l'alto numero di eventi l'energia totale liberata non raggiunge quella della scossa principale. 

La stazione multidisciplinare iAReSP-Tellus Project di Pizzoli dista circa 30 Km dal fuoco epicentrale della scossa principale del 24 agosto (clicca sull'immagine sotto per ingrandire) ma si trova su una struttura sismogenetica diversa seppure vicina alla faglia che ha prodotto il grande terremoto.

La stazione dispone di un radonometro con camera ionizzante che rileva i decadimenti Alfa del radon222 e successivamente contati grazie ad una scheda di acquisizione. I decadimenti vengono misurati in tempo reale e mediati ogni 10 minuti. Grazie a questa misurazione siamo in grado di conoscere le emissione del gas radon e verificarne gli andamenti attimo per attimo in un raggio molto ristretto, attorno alla stazione, di circa 10 Km

Quello che vi mostriamo è il grafico dal giorno 8 agosto al 3 settembre 2016 (in alto - clicca sull'immagine per ingrandire il grafico) il quale sarà oggetto di studio per verificare se le due evidenti anomalie (A prima, B dopo il terremoto) si correlano direttamente con il terremoto stesso (linea rossa).

Fra le varie ipotesi si potrebbe pensare che la struttura che ha generato il terremoto abbia iniziato alcuni giorni prima con la fase di rottura disturbando anche la faglia di Pizzoli generando un incremento dell'attività gassosa. A terremoto avvenuto la stazione si è spenta per mancanza di energia elettrica ed è stata riaccesa nelle prime ore del pomeriggio. Alla riaccensione i valori del radon sono risultati molto alti a causa, con ogni probabilità, delle fortissime sollecitazioni sulla faglia di Pizzoli dovute al passaggio delle onde sismiche sia della scossa principale che delle forti immediate repliche.

Risulta evidente la grande importanza nel realizzare una rete di rilevamento con stazioni molto vicine fra loro, come indicato e previsto dal nostro Tellus Project, con lo scopo di monitorare il territorio da diversi punti ed ottenere conferme o smentite di anomalie che potrebbero o meno risultare tali.

Grazie all'Amministrazione del comune di Cagnano Amiterno stiamo predisponendo l'apertura della seconda stazione e ci auguriamo possano arrivare notizie propositive anche dai comuni di Montereale e Campotosto grazie ai quali potremmo monitorare una delle aree più pericolose d'Italia. 

 

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