Sono 86 i grandi terremoti italiani conosciuti
con magnitudo Richter maggiore di 6.0
Nove volte sono avvenuti nel mese di gennaio
L'Italia ha subìto centinaia di grandi terremoti più o meno distruttivi con centinaia di migliaia di vittime, almeno per quanto riguarda il periodo conosciuto che si limita ai soli ultimi 1000 anni.
Seppur alcune stazioni sismiche fossero già presenti all'inizio dello scorso secolo, la rete vera e propria è riconducibile a non più di 40 anni fa. Più andiamo indietro nel tempo più sarà difficile ricostruire il passato fino al punto da non averne più traccia.
Nel mese di gennaio ricordiamo nove grandi terremoti:
Il 3 gennaio 1117, alle ore 03:15, il nord Italia fu devastato da un terremoto di M 6.8 con epicentro nell'area veronese. Gravi danni in Veneto, Trentino, Emilia e Lombardia. Le vittime furono circa 30.000. Questo è il più grande terremoto registrato nella Pianura Padana che si conosca ma è anche il più antico terremoto al mondo per il quale, grazie alle numerosissime testimonianze dell'epoca, si è potuto stimare l'epicentro e la magnitudo.
Il 9 gennaio 1693 la Val di Noto, in Sicilia, fu epicentro di un terremoto di M 6.2 ma fu solo il preludio di quello che due giorni dopo divenne, ed è tuttora, il più grande terremoto italiano.
Infatti l'11 gennaio 1693, un terremoto di M 7.4 distrusse la Sicilia orientale con danni incalcolabili in tutta la regione. Le vittime furono oltre 60.000, uno Tsunami colpì la costa orientale, lo Stretto di Messina e la Calabria.
Questo evento sismico, ancora oggi oggetto di studio, è il più grande terremoto avvenuto nel nostro paese. Catania, che all'epoca contava 20.000 abitanti, pagò il prezzo più alto con 16.000 vittime mentre a Ragusa le vittime furono 5.000 su una popolazione di circa 9.500 abitanti.
Il 13 gennaio 1832 un terremoto di M 6.3 colpì l'Appennino Umbro-Marchigiano con epicentro nei pressi di Foligno.
Già ad ottobre dell'anno precedente furono avvertiti diversi terremoti con periodi di pausa e nuove riprese e quando tutto sembrò finito, intorno alle ore 14, la terra tremò violentemente. Le vittime furono circa una cinquantina.
Il 13 gennaio 1915, quasi ai tempi nostri, è la volta dell'Abruzzo con il più devastante terremoto del Centro Italia. La magnitudo fu di 7.0 con epicentro nella Piana del Fucino nei pressi di Ortucchio. I danni furono notevoli in Abruzzo e nel Lazio oltre che in Molise, Campania e Umbria con oltre 30.000 vittime. Gravissimi danni anche a Sora in provincia di Frosinone ma anche a Roma con gravi danni alla Basilica di San Giovanni. Fu Avezzano a pagare il prezzo più alto, 10.700 vittime su una popolazione di 13.000 abitanti. (qui maggiori dettagli)
Il 14 gennaio 1703 un grande terremoto di M 6.8 avvenne al confine fra le regioni Abruzzo, Marche, Lazio ed Umbria che causò la morte di circa 3.700 persone.
L'epicentro del grave sisma è stimato fra Accumoli e Norcia nella stessa area interessata dai terremoti più recenti del 2016. Un paio di settimane dopo avvenne un altro terremoto di M 6.7, fra Pizzoli e Montereale, che provocò circa 6.000 vittime e rase al suolo L'Aquila.
Il 15 gennaio 1968 non possiamo dimenticare le ferite del terremoto del Belice nella Sicilia Occidentale. Il giorno precedente ci furono diversi terremoti che, seppur non fortissimi, fecero impaurire la popolazione che, numerosa, quella notte decise di dormire all'aperto o in macchina. Alle ore 03:01 si verificò una scossa violentissima che colpì la Valle del Belice, dove subirono danni gravissimi Gibellina, Salaparuta, S. Ninfa, Montevago, Partanna, Poggioreale e Santa Margherita Belice. La magnitudo fu di 6.3 con circa 350 vittime. Furono colpite le province di Trapani, Agrigento e Palermo.
Il 15 gennaio 1466 fu colpita l'Irpinia fra le province di Avellino, Salerno e Potenza nell'allora Regno di Napoli. Il terremoto di M 6.0 avvenne poco dopo le due di notte provocando innumerevoli danni e qualche centinaio di vittime. Tra i centri più devastati vi furono Calabritto, Conza della Campania e Teora. In altri centri quali Balvano, Buccino, Calitri, Caposele, Colliano, Laviano, Muro Lucano, Oliveto, Palomonte, Pescopagano, Quaglietta, Ricigliano, Ruvo del Monte, San Gregorio Magno e Vallata vi furono certamente danni e vittime.
Il 25 gennaio 1348 un devastante terremoto colpisce la Carinzia e il Friuli. Nel primo pomeriggio alle 15:30 si verificò la più grande scossa del Nord Italia con M 7.0 ma con epicentro oltre il confine. La città austriaca di Villach venne praticamente distrutta. Gravissimi danni anche in Friuli da Tavisio a Tolmezzo ma anche Venzone, Gemona del Friuli e San Daniele del Friuli. Pare che le vittime siano state poco meno di 10.000