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Trema la Puglia e insistenza sull’Appennino

Tosco-Emiliano. Il Video con grafica 3D degli

ipocentri dei terremoti emiliani

 


 

Continua con insistenza lo sciame sismico riattivatosi ieri sull'Appennino Tosco-Emiliano.
Poco fa una scossa di magnitudo 3.3 avvertita dalla popolazione in modo piuttosto forte anche a causa dell’estrema superficialità, solo 5,5 Km.

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Ripresa l'attività sismica nei pressi di Lizzano in Belvedere

già iniziata lo scorso febbraio

 


La scossa di M 2.7 del 15 aprile registrata dalla stazione di Villa Collemandina (LU)

 

Le zone interessate dallo sciame sismico di questi ultimi mesi sull'Appennino tosco-emiliano sono sostanzialmente due, Lizzano in Belvedere e Castiglione dei Pepoli entrambe in provincia di Bologna.
Il tutto è iniziato il 23 gennaio, più ad Est dell'attuale sciame, che ha evidenziate sin da subito una intensa attività che ha generato in poche ore l'evento più forte di Mw 4.3 

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Nel dossier, le ipotesi simulano un sisma di intensità

pari al massimo storico registrato in ogni singola città.

160.000 a Catania e almeno 7000 a Roma

 

 

Nella banca dati del Dipartimento della Protezione Civile è pianificata l’emergenza in caso di terremoto. Migliaia di schede riservate, aggiornate periodicamente e mai rese pubbliche. Una per ogni Comune con tutti i numeri necessari a valutare gli effetti di un sisma e predisporre così i soccorsi.

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A L’Aquila si dice che il terremoto ”torna” ogni 300 anni,

in Friuli ogni 100. Ma sarà vero che i terremoti

hanno memoria e sanno quando tornare?

 

 

La terra fa un giro intorno al Sole in circa 365 giorni e ruota sul proprio asse in circa 24 ore. Se per “periodico” intendiamo questo la risposta al quesito di questo articolo è si.

Ma per i terremoti esiste una periodicità così precisa? In questo caso la risposta è assolutamente no anche se...

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Il 23 novembre 1980 una violentissima scossa sismica

di magnitudo 6.9, fra le più forti registrate in Italia,

distrugge l'Irpinia e spezza 2.914 vite. 

“La domenica distruttiva”, un docufilm in memoria

 

La Repubblica del 25 novembre 1980

 

Alle ore 19:34:52 un violentissimo terremoto colpì una vasta area della Campania centrale e della Basilicata Nord-Occidentale con ingentissimi danni e migliaia di vittime.

In 90 secondi, quella domenica, vennero distrutti Castelnuovo di Conza (SA), Conza della Campania (AV), Laviano (SA), Lioni (AV), Sant'Angelo dei Lombardi (AV), Senerchia (AV), Calabritto (AV) e Santomenna (SA) dove l'intensità Mercalli fu stimata nel grado X.

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Oltre 15.000 terremoti registrati nel bacino di Gubbio

dal 2012 ad oggi grazie a numerosi strumenti

dislocati sul territorio ad alta pericolosità sismica

  

Tantissimi sono i terremoti registrati durante diversi sciami localizzati su diverse strutture sismogenetiche che costituiscono il territorio di Gubbio.
Negli ultimi anni è sensibilmente aumentata l'attività sismica in questa zona dell’Appennino umbro-marchigiano ma è anche vero che l'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha dotato tale territorio di numerose stazioni di rilevamento grazie alle quali non solo è possibile registrare anche i più piccoli terremoti ma è anche possibile identificarne i parametri necessari per la corretta localizzazione.

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In matematica 2+2=4 mentre c
on la Scala Richter

per fare un 4 ci vogliono 998 terremoti di 2 gradi

Questione di logaritmi

 

 
 

 

In questa prima immagine abbiamo realizzato una serie di cerchi fra loro proporzionati.
La superficie quadrata dei cerchi raddoppia per ogni due decimi di grado di magnitudo e graficamente rende l'idea della corretta differenza di energia che i vari terremoti sono in grado di sprigionare.

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